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Sotto il Sole

Antico genoma etiopico rivela diffusa componente eurasiatica in Africa

Aggiornamento 26/01/2016
Un commento (5) afferma che è stata pubblicata una correzione riguardante il paper oggetto di questo post. Ci sarebbe stato un errore bioinformatico che ha falsato i risultati per Yoruba e Mbuti considerati molto interessanti. Queste due popolazioni non presentano una componente eurasiatica occidentale ancestrale più elevata rispetto a Mota. Ho barrato il testo che si riferisce ai risultati falsi. È possibile che gli altri risultati verranno rivisti.

Dal riassunto di una ricerca disponibile a pagamento che ha destato molto interesse (1):
La caratterizzazione della diversità genetica in Africa è un passo fondamentale per la maggior parte delle analisi che ricostruiscono la storia evolutiva degli esseri umani anatomicamente moderni . Tuttavia, le migrazioni storiche dall’Eurasia in l’Africa hanno avuto un impatto su molte popolazioni contemporanee, alterando i risultati delle analisi. Qui vi presentiamo una copertura 12.5x del genoma di un maschio etiopico denominato “Mota (caverna nelle Gamo Highlands) “ vissuto circa 4500 anni fa . Il genoma è stato usato per dimostrare che il riflusso eurasiatica in Africa provenne da una popolazione strettamente legata agli agricoltori del Neolitico Antico , che avevano colonizzato l’Europa 4.000 anni prima. La portata di questo flusso di ritorno fu molto maggiore di quanto riportato in precedenza, raggiungendo l’Africa centrale, occidentale e meridionale , e influenzando anche popolazioni, come gli Yoruba e Mbuti , precedentemente ritenuti relativamente non mescolati , che conservano il 6-7 % di ascendenza eurasiatica .

Di seguito riporto informazioni tratte da una serie di commenti a dei post e alcune mie note.
Si osserva che il paper parla di vicinanza genetica ai primi agricoltori europei EEF che si espandevano nel mediterraneo 8000 anni fa e agli LBK (cultura della ceramica lineare, Europa centrale), e non ai drusi e altri MO moderni (2). Questa degli EEF migrati in gran parte dell’Africa me l’aspettavo. Se gli EEF attraversarono i mari e le foreste perché non anche le zone semiaride e non risalire i fiumi africani? C’è almeno una persona che esprime dubbi su questa conclusione. Però si afferma che un elemento eurasiatico occidentale era già emersa in altri studi e ho ritrovato questo post (3) su uno studio del 2014 e nei commenti si notava che sardi e toscani e qualche volta drusi erano dei buoni proxy per la componente. Da Mota si deduce 4500 anni fa c’erano ancora aree in Africa non alterate da quella ondata demografica. Quanto vaste? Mota è in una zona isolata.
L’individuo viene descritto come simile agli attuali Gomuz, che sono linguisticamente dei nilo-sahariani. Si afferma che i Sandawe e gli Ari omotici formano un cluster genetico con Mota che si trova in posizione intermedia fra popolazioni afroasiatiche e Nilotici. Gli Ari omotici risultano eurasiatici al 15% rispetto a Mota (2, 3 commenti). Gli aplogruppi paterno E1b1 (E-P2) e materno mtDNA L3x2a di Mota sono tipicamente africani,ma non paleoafricani.

Mota non ha DNA di Neanderthal, ma questo è ovvio visto che è lui ora il riferimento per zero Neandertal. Ora tutte le percentuali di Neanderthal nelle altre popolazioni dovrebbero aumentare un poco (3 e 4). Tenendo presente fra l’altro che secondo una teoria l’aplogruppo E sarebbe giunto dall’Eurasia in Africa dove è diffuso decine di migliaia di anni fa,   si specula che rinvenendo resti di africani di decine di migliaia di anni fa precedenti ad altre possibili migrazioni dall’Eurasia si potrebbe scoprire che la quantità di DNA di Neanderthal negli uomini attuali è nettamente superiore (3 e 4).

Interessante l’idea di un commento che riprendendo osservazioni fatte in altre occasioni che propone che i primi agricoltori espandendosi raggiunsero eventualmente luoghi relativamente popolati con ambienti in cui il loro pacchetto tecnologico e difese immunitarie non davano un vantaggio rispetto ai locali. Anzi finivano col mescolarsi in percentuali variabili e con l’adozione più o meno parziale della lingua locale. Questa idea potrebbe spiegare il protoindoeuropeo delle steppe o di altri luoghi europei a seconda delle teorie e potrebbe spiegare l’afroasiatico che così deriverebbe in (gran) parte dalla lingua parlata dagli abitanti incontrati in Africa orientale o lungo il corso Nilo.
Secondo quest’ipotesi, poi questi Afroasiatici dopo un adattamento delle tecniche agricoli all’ambiente locale per esempio con l’adozione della coltivazione del sorgo e del miglio perlato avrebbero risalito il Nilo mischiandosi con popolazioni sempre più caucasoidi diffondendo le loro lingue e venendo selezionati da malattie. Da questi sarebbero poi originati i protosemiti che finirono con l’invadere e alterare profondamente il MO. Sembra che qualche studioso e commentatore abbia notato la presenza di influssi linguistici ergativi nel berbero e altre lingue diffuse in varie zone dell’Africa che fanno pensare a qualche collegamento con il basco e le lingue caucasiche.

Concludo con un commentatore che osserva che questo antica mescolanza con EEF, se vera, potrebbe forse spiegare gli strani minuscoli valori di elemento “sudanese” in alcuni EEF secondo qualche analisi, elemento che quindi originariamente “sudanese” potrebbe non essere, ammesso che non sia un artefatto statistico. Parallelamente osservo che questa scoperta del 6-7% di eurasiatico negli Yoruba considerati neri praticamente puri finora ed usati come riferimento per le valutazioni di mescolanze ecc. potrebbe finire col ridimensionare leggermente l’elemento africano presente in Nordafrica e le pur minime tracce, a volte dubbie per alcuni commentatori, presenti in alcuni regione mediterranee settentrionali. Il ridimensionamento potrebbe essere maggiore se si scoprisse con analisi di altri africani più antichi che la loro componente eurasiatica recente è più grande.

A questo proposito c’è chi sostiene la possibilità che quelli che chiamiamo oggi africani derivino in realtà da eurasiatici di varie ondate, qualcuna molto antica, entrati in Africa e mescolatisi con due popolazioni di “arcaici” locali . Il commentatore afferma che l’ibridazione sarebbe avvenuta nelle foresta attraversate dal fiume Congo e in Nigeria meridionale. (4, vedi anche post).

  1. Ancient Ethiopian genome reveals extensive Eurasian admixture throughout the African continent – M. Gallego Llorente et al. – Published Online October 8, 2015 – Science – DOI: 10.1126/science.aad2879
  2. West Eurasian ancestry in eastern and southern Africa (Pickrell et al. 2014) – Dienekes Pontikos – February 03, 2014 – Link  –  analizza il paper: Ancient west Eurasian ancestry in southern and eastern Africa – Joseph K. Pickrell et al. – 2014 – PNAS.org – doi:10.1073/pnas.1313787111 
  3. It All Began at Ararat, and Esau’s Revenge – Razib Khan -Gene Expression Blog – October 5, 2015 – Link 
  4. Ancient Ethiopian genome reveals most Africans have recent Eurasian ancestry – October 8, 2015 – Eurogenes Blog –Link
  5. The enigmatic headless Romans from York – Saturday, January 23, 2016 –  Commento di Shaikorth di January 25, 2016 at 10:24 AM – eurogenes.blogspot.it

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Questa voce è stata pubblicata il ottobre 16, 2015 da con tag , , , , , , .

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